Riprendo da un post precedente la mappa delle primarie democratiche, aggiornandola ora che si sono praticamente concluse (deve ancora votare solo il District of Columbia, cioè la capitale Washington, il prossimo 14 giugno).
La distribuzione dei voti per contea, cortesia del New York Times, conferma l’intuizione di un mese e mezzo fa, e cioè che esistono due Americhe abbastanza diverse a cui hanno fatto riferimento i due candidati principali.
Fra Hillary Clinton e Bernie Sanders, il paese è diviso in due regioni secondo una linea orizzontale. Un po’ all’ingrosso, lo so, ma il colpo d’occhio c’è. E ora la divisione orizzontale si è estesa fino a tagliare in due anche la California che ha votato ieri.
Non è difficile trovare mappe esplicative (suggestive) di questa divisione.
Le aree in cui è forte Clinton sono, con sorprendente precisione (e ormai non è più una sorpresa), quelle dove maggiore è la presenza di afro-americani e di ispanici, le aree delle diversità razziali della popolazione.
Le aree in cui è forte Clinton sono anche quelle in cui maggiori sono le diseguaglianze di reddito. E questo sì che è abbastanza sorprendente, visto che proprio la denuncia delle diseguaglianze economiche è stata al cuore della campagna di Sanders.
In quest’ultima mappa, basata sull’indice o coefficiente di Gini , il colore più intenso segnala una maggiore diseguaglianza nella distribuzione del reddito; e denota le aree del sud e quelle urbane del nord in cui, tipicamente, ha prevalso Clinton.
Il Gini Index varia da 0 a 1, dove 0 corrisponde alla perfetta eguaglianza e 1 alla perfetta diseguaglianza (un individuo prende tutto e gli altri niente). Più alto è il suo valore, più alta è la diseguaglianza nell’unità considerata. L’indice per gli interi Stati Uniti è 0.467, piuttosto alto. Per dire, per l’Italia è intorno a 0.320.
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