Short Cuts America: il blog di Arnaldo Testi

Politica e storia degli Stati Uniti

Plunkitt contro l’ombra nera delle primarie

01. George Washington Plunkitt copia 2Una delle conversazioni dell’ex-senatore George Washington Plunkitt, il filosofo di Tammany Hall, pronunciate dalla sua tribuna – il chiostro di lustrascarpe del tribunale di contea di New York. Tratta da Plunkitt di Tammany Hall (1905), Ets, 2010.

I boss proteggono la nazione

Quando mi sono ritirato dal servizio attivo in Senato, pensavo proprio di prendermi un lungo periodo di riposo, quel riposo di cui ha bisogno un uomo che è stato in politica per circa quarant’anni, e che ha occupato quattro cariche diverse nello stesso anno e ricevuto stipendi da tre di queste contemporaneamente. Ricevere così tanti stipendi è piuttosto stancante, sapete, e, come ho detto, avevo intenzione di riposarmi; ma quando ho visto come andavano le cose nello stato di New York, e quale gigantesca ombra nera ci pendesse sulla testa, mi sono detto: “Niente riposo per te, George. Il tuo lavoro non è finito. Il paese ha ancora bisogno di te e non devi deporre le armi”.

Che cos’era quella gigantesca ombra nera? Era la legge sulle elezioni primarie, emendata in modo tale da far fuori i cosiddetti boss di partito, permettendo a chiunque di presentarsi alle primarie e affidandone il controllo ai funzionari statali. D’accordo, è proprio un bel modo per fregare i cosiddetti boss, ma avete mai pensato che cosa ne sarebbe del paese se i boss fossero cacciati e il loro posto fosse preso da un mucchio di oratori da strapazzo e di laureati? Sarebbe il disastro. Sarebbe come prendere un mucchio di commessi di negozio di tessuti e metterli a condurre i treni espressi … . Mi fa sanguinare il cuore solo a pensarci. Gli ignoranti non fanno che prendersela con i boss di partito, ma provate a vedere che cosa succederà quando i boss non ci saranno più! …

Ma guardate i boss di Tammany Hall degli ultimi vent’anni. Che uomini magnifici! E’ a essi che New York City deve quasi tutto quello che è diventata oggi. … Quali nomi nella storia americana reggono il confronto con loro, a parte Washington e Lincoln? Hanno costruito la superba organizzazione di Tammany, e l’organizzazione ha costruito New York. Immaginate che la città avesse dovuto fare assegnamento negli ultimi vent’anni su associazioni irresponsabili come la Citizens’ Union, dove sarebbe ora? Non è difficile indovinare, se ci si ricorda delle amministrazioni [riformatrici] quando non c’erano i boss, e i capi degli uffici municipali non facevano che litigare l’uno con l’altro, e il sindaco litigava con tutti. Sprecavano così tanto tempo a discutere e a mettersi in mostra che si dimenticavano degli interessi della città. Un’altra amministrazione di quel tipo riporterebbe New York indietro di un quarto di secolo.

Guardate invece come funziona bene un governo municipale controllato da Tammany, con i cosiddetti boss ad arbitrare l’intera partita! Il congegno si muove così silenziosamente che si potrebbe pensare che non esista neppure. Se ci sono differenze di opinione, il leader di Tammany le compone senza troppo chiasso, e i suoi ordini non sono mai disattesi. Che tranquillità per la gente sapere che possono svegliarsi la mattina senza il timore di leggere sui giornali che il commissario alle acque si è accapigliato con il commissario del porto, e che il sindaco e i capi degli altri dipartimenti sono stati portati in tribunale come testimoni! …

Naturalmente, ai giornali piacciono le amministrazioni riformatrici. Perchè? Ma perchè queste amministrazioni, con le loro risse quotidiane, forniscono notizie più appetitose di un incontro di pugilato o di un caso di divorzio. A Tammany non importa di finire sui giornali. Fa le cose che deve fare senza chiasso e vuole solo essere lasciata in pace. Questa è l’unica ragione per la quale i giornali ci sono contro.

Alcuni giornali accusano i boss di arricchirsi mentre dedicano la vita agli interessi della città. E con ciò? Se gli capita l’occasione di fare onestamente dei soldi, perchè non dovrebbero approfittarne, proprio come ho fatto io? Come ho già detto in un’altra conversazione, c’è una concussione onesta e una concussione disonesta. I boss mirano alla prima. Ce n’è in tale quantità in una città grande come questa che sarebbero degli stupidi a farsi coinvolgere nella concussione disonesta.

Ora, la legge sulle elezioni primarie minaccia di cacciare i boss e di fare del governo municipale un caravanserraglio. Ecco perchè non posso prendermi il riposo sul quale contavo. Ho intenzione di presentare alla prossima sessione legislativa una mozione di abrogazione di questa legge pericolosa, in modo che le primarie ritornino interamente sotto il controllo delle organizzazioni stesse, come succedeva prima. Torneranno allora i bei tempi andati, quando i leader di circoscrizione  potevano tenere delle belle elezioni primarie tranquille, in qualche posto che loro stessi sceglievano, e farvi partecipare solo quegli uomini che essi certificavano essere dei buoni Democratici. Non è forse il leader di circoscrizione il miglior giudice della fede Democratica di un elettore? Chi è in migliore posizione per tenere lontano gli elettori indesiderabili?

Gli uomini che hanno fatto approvare la legge sulle primarie sono gli stessi tizi che si battono [contro lo spoils system] e hanno tutti lo stesso obiettivo in mente – la distruzione del governo di partito, la rovina della costituzione e, più in generale, il caos.

Categorie:Elezioni, partiti

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