Short Cuts America: il blog di Arnaldo Testi

Politica e storia degli Stati Uniti

I veri populisti non amano i “term limits” presidenziali

53435126_10219214490898946_3188870439682179072_nRinfrescandomi la memoria (che non è più quella di una volta) sui populismi negli Stati Uniti, rileggendo le piattaforme elettorali del People’s Party o Populist party originario, quello di un secolo fa, la madre di tutti i populismi americani, vedo che c’era la richiesta che la carica di presidente fosse limitata a un solo mandato. (Allora non c’era un limite costituzionale, ma solo una prassi, inaugurata dal primo presidente George Washington, che non guardava con simpatia a più di due mandati; dopo i quattro straordinari mandati di F.D. Roosevelt, nel secondo dopoguerra, dei term limits a due mandati furono imposti con l’emendamento costituzionale numero XXII del 1951). Sembra proprio che i populisti di laggiù fossero, e siano tuttora per quello che se ne capisce, in controtendenza rispetto a molti populismi internazionali di oggi.

In effetti, la tendenza non a limitare il numero di mandati presidenziali bensì a estenderli, ovvero ad abolirne i limiti laddove siano previsti secondo costituzione — ecco, questo può essere un indicatore elementare e visibilissimo per individuare le cattive intenzioni dei populisti pericolosi. Credo che sia un segnale d’allarme, e che sia bene diffidare fin dal manico di chi fa o anche solo propone cose così. In genere leader che pensano di essere in missione per conto del popolo e quindi di dio, che si ritengono indispensabili ma che vogliono la garanzia notarile della loro personale indispensabilità, che sono davvero indispensabili in quanto unico punto di equilibrio di un sistema di potere che non produce alternative e che quindi devono continuare a esserlo anche da morti viventi. Dopo di loro — nessuno, ed è così che mettono nei guai il prossimo.

Populisti e non solo, naturalmente, comunque mentalità autoritarie che, viene da pensare, meglio perderle che trovarle. Ma se ne trovano un sacco. Quanti regimi africani post-decolonizzazione sono stati così, rieleggendo per decenni alla presidenza, con le buone o con le cattive, lo stesso padre della patria, anche cadavere. In questi giorni i term limits aboliti o da abolire sono una questione aperta nell’Algeria di Bouteflika e anche nell’Egitto per al-Sīsī. L’anno scorso, se ricordo bene, sono stati aboliti in Cina per eternizzare il presidente Xi Jinping. Se ne parla in Russia per Putin? E anche in Turchia? In Bielorussia? In America Latina sono stati aboliti o raggirati dai movimenti populisti di sinistra, ciascuno per il suo presidente forte e uomo che non se ne può fare a meno, nel Venezuela del late Chavez e ora di Maduro, e nella Bolivia di Evo Morales. Mi par di capire anche nel Nicaragua di Ortega.

Categorie:costituzione

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