Short Cuts America: il blog di Arnaldo Testi

Politica e storia degli Stati Uniti

Un “lupo solitario” terrorista ateo?

B9jRPYqIYAAg_48E così a Chapel Hill, la cittadina che ospita la University of North Carolina, il 10 febbraio scorso, tre studenti sono stati uccisi con colpi d’arma da fuoco, a freddo, nel loro appartamento, da un vicino di casa. Che poi si è consegnato alla polizia e collabora alle indagini. A prima vista, sembra che tutto nasca da motivi futili anche se incancreniti, da continue liti su questioni di parcheggio nel parcheggio condominiale, da frizioni personali che durano da tempo. E tuttavia le caratteristiche dei protagonisti della tragica vicenda accendono il sospetto che la storia sia più complicata.

Le vittime, una giovane coppia (Deah Shaddy Barakat, di 23 anni, e la moglie Yusor Abu-Salha, 21) e la sorella della moglie (Razan Mohammad Abu-Salha, 19), sono cittadini americani di religione musulmana e di origine palestinese. Le due donne si velavano il capo, portavano il hijab come segno pubblico della loro fede. Barakat, che studiava da dentista, aveva intenzione di andare in Turchia per aiutare i rifugiati della guerra civile siriana, nell’ambito di un progetto organizzato dall’università. Tutti e tre erano molto popolari e amati nella locale comunità islamica, dove partecipavano ad attività sociali e assistenziali. E la comunità è sconvolta, i funerali si sono svolti il 12 febbraio con migliaia di persone, con il governatore dello Stato e i rettori delle università della zona.

Il presunto assassino (Craig Hicks, 46 anni) è, secondo le prime testimonianze, una persona sempre arrabbiata, irascibile, minacciosa. Una sorta di self-appointed controllore dell’ordine, uno studente di ritorno di mezza età perennemente infastidito del via vai rumoroso che è normale in un apartment building dove abitano studenti ventenni. Talvolta andava a protestare con una pistola alla cintura. Nella sua pagina Facebook, setacciata da investigatori e giornalisti e da chiunque sia curioso di farlo, c’è uno status emblematico anche se, con il senno di poi, dalle conseguenze innocue: “E’ ufficiale, sono un vecchio scorbutico. Ora ne sono sicuro, da quando ho visto una coppia che faceva sesso in macchina nel mio parcheggio poco fa, e invece di ignorare la cosa ho chiamato la polizia”.

Ma soprattutto, dalla sua pagina Facebook, risulta che Hicks sia un anti-religioso radicale. Ci sono link a siti che propugnano l’ateismo, che definiscono tutte le religioni una frode e un insulto all’intelligenza. E ce n’è, di insulti e commenti beffardi, per cristiani e mormoni, per le feste religiose e le preghiere, per i credenti e a maggior ragione i fondamentalisti di ogni specie. C’è l’idea che l’ateismo sia l’unica soluzione ai problemi del Medio Oriente. C’è la celebrazione della scienza, dell’evoluzionismo, del compleanno di Newton. Ci sono attacchi a chi si oppone all’aborto, ai diritti dei gay, alla riforma sanitaria. C’è la difesa della separazione fra stato e chiesa e, qualche anno fa, la critica dei cristiani ipocriti che non vogliono una moschea vicino a Ground Zero.

Accanto a video di cani e gatti, c’è la fotografia della sua calibro 38.

Che il suo sia un hate crime, il delitto di un lone wolf, un “lupo solitario” accecato dall’odio anti-religioso che si scarica sulle paranoie della vita quotidiana? E che alla fine, comunque, colpisce la fede di una minoranza? Non è ancora possibile dirlo, la polizia indaga anche in questa direzione, con l’FBI, con molta cautela e preoccupazione. Nei sondaggi, l’opinione degli americani sui concittadini musulmani è in maggioranza favorevole, sopra il 50%. Tuttavia le opinioni sfavorevoli sono in modesta crescita, sia pure sempre sotto il 30%. E sono in crescita marcata quando riguardano non i Muslim-Americans, bensì i musulmani o l’Islam in genere, quello lontano e conosciuto solo per le cronache del terrorismo. Nessuno vuole evocare con leggerezza lo spettro dell’islamo-fobia in patria.

Ma se si trattasse in qualche modo di un hate crime individuale, lo sarebbe di nuovo tipo? Qui ad agire è un non-credente dichiarato e militante – un militante, prima dell’esplosione, da computer e social media, come ce ne sono tanti. Se si prendono a modello gli stilemi linguistici con cui si parla di eventi simili che riguardano individui religiosi, e che quindi si suppone agiscano per motivi religiosi, si dovrebbe parlare di un lone wolf terrorista fondamentalista ateo? E ancora. Bisognerebbe forse chiedere alla comunità dei non-credenti e degli atei di scusarsi per l’orribile massacro compiuto da uno di loro? Di prendere le distanze dai fanatici che nutrono al loro interno? Di discutere seriamente dei peccati del loro album di famiglia?

Categorie:religione, violenza

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