Short Cuts America: il blog di Arnaldo Testi

Politica e storia degli Stati Uniti

Il mio primo ebreo americano anti-sionista (1972)

Ho conosciuto il mio primo ebreo americano anti-sionista, che chiamerò M., nel 1972, nel mio primo anno di università negli Stati Uniti. Fra i miei conoscenti non era l’unico a considerarsi tale, ma è quello che ho conosciuto meglio.

Era mio vicino di stanza nella casa dello studente, un amico con cui andavo ai concerti dei Grateful Dead. Era totalmente secolarizzato, non-religioso (non della scuola di quelli che si vedono nella fotografia qui sopra), gay, hippy sempre circondato da una nuvoletta di fumo, radical, marxista alla maniera inglese. Aveva studiato in Gran Bretagna, ne aveva importato una piccola spider MG verde bottiglia con cui si scorrazzava congelati nell’inverno del Midwest (qui pensano che sia una utilitaria per il proletariato inglese, diceva divertito).

Era brillante cultore di storia russa e sovietica che poi ha insegnato in giro per il mondo.

Si definiva anti-sionista perché, da newyorkese di famiglia ebreo-russa, pensava (come Philip Roth?) che la terra promessa fosse l’America. E poi perché non gli piaceva il nazionalismo comparso d’improvviso fra i suoi coetanei nel 1967, dopo la guerra dei sei giorni. Tutti a celebrare i successi israeliani, amici suoi erano partiti entusiasti per arruolarsi, mentre l’occupazione della West Bank, diceva, sarebbe stata la rovina del paese, che ne sarebbe stato corrotto. Diceva che i giovani neo-sionisti avevano imparato troppo dal nuovo nazionalismo identitario dei militanti neri, dopo che i nazionalisti neri avevano espulso i militanti ebrei da molte organizzazioni per i diritti civili, prima e dopo il 1967…

D’accordo, qui c’è un ingorgo di troppe storie e di troppe interpretazioni storiografiche, lo spiegone sarà per un’altra volta, se mai ci sarà. Comunque, M. si dichiarava ebreo anti-sionista, non saprei se ha continuato a farlo, altri hanno cambiato idea, sono diventati anche religiosi o almeno, il che è lo stesso, molto osservanti dei rituali. E’ un po’ che non lo sento, ogni tanto mi capita di incontrare il suo nome sul web.

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