Short Cuts America: il blog di Arnaldo Testi

Politica e storia degli Stati Uniti

Il desiderio (soprattutto repubblicano) di un terzo partito? Un sentimento più che una vera intenzione

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Il desiderio di un terzo partito nella politica americana sembra più un sentimento di insoddisfazione, un lamento sulle miserie del presente, che una intenzione proattiva. Almeno finché non ci siano imprenditori politici disposti a scommetterci seriamente tempo e risorse e, se vogliono davvero un cambiamento sistemico, disposti anche a battersi per cambiare il sistema elettorale e il sistema dei partiti. Il recente sondaggio Gallup (qui) che commento in questo post riguarda infatti la “necessità” di un third major party. Non si tratta quindi di un partitino di disturbo passeggero come è successo tante volte, e neanche di un nuovo partito che prenda il posto di uno dei due vecchi, come è successo una volta sola (al prezzo di una guerra civile), bensì di un terzo protagonista principale e stabile della scena politica, proprio come gli altri due classici major parties. Insomma, se le parole hanno un  senso, la fine del bipartitismo? Ma naturalmente le parole di un sondaggio non sono quelle di un trattato di politologia.

Il sentimento, per quanto vago, e forse proprio perché vago, è comunque persistente nell’ultimo ventennio, e maggioritario da circa un decennio. 

Secondo Gallup, dunque, a febbraio era almeno il 62% degli americani adulti a dire che i partiti esistenti rappresentano così male i cittadini che ci vorrebbe un terzo grande partito. La percentuale era il 57% nel settembre dell’anno scorso (2020), c’è stato quindi un piccolo incremento stagionale, ma insomma. Simili precentuali c’erano già state nel 2017 (61%) e nel 2015 e 2013 (60%), diciamo dalle elezioni presidenziali del 2012 in poi (effetto della paralisi del governo federale dovuta alla polarizzazione politico-partitica sotto l’amministrazione Obama?). In precedenza erano oscillate intorno e sopra al 50%, in crescita dal 40% del 2003. In ogni caso si direbbe una aspirazione permanente, curiosa in un paese che vanta uno dei sistemi bipartitici più solidi e duraturi dei nostri tempi; o forse proprio per questo comprensibile, se solidità a durata sono percepite come gabbie senza senso e paralizzanti.  

Naturalmente il sostegno a un terzo partito è strutturalmente più alto fra gli elettori indipendenti, intorno al 70%. Ma è diventato forte anche fra i repubblicani (il sondaggio è stato condotto fra il 21 gennaio e il 2 febbraio, prima che si sapesse in giro delle discussioni in alcuni circoli repubblicani sul possibile lancio di un nuovo partito anti-Trump). Fra gli elettori repubblicani c’è stato un vero e proprio salto di popolarità dell’idea dal settembre scorso, dal 40% di favorevoli di allora al 63% di favorevoli di oggi. Un trend opposto a quello dei democratici, favorevoli al 52% a settembre e poi in lieve discesa fino al 46% di oggi. Effetto positivo Biden per i Dems? Effetto negativo Trump, magari per gli avventurismi dei suoi ultimi giorni alla Casa bianca, per i Reps? 

Comunque percentuali ragguardevoli per entrambi.

Per i repubblicani Trump è un po’ il perno dell’intera faccenda. Gli elettori repubblicani sono per due terzi (68%) favorevoli a tenerlo alla guida del partito. Solo un quarto (24%) vorrebbe un partito più moderato, mentre il 40% lo vorrebbe più conservatore di com’è – più trumpiano dunque, o compattamente trumpiano? Questo è chiaro. Ma non è chiaro come tutto ciò si incroci con il diffuso sostegno all’idea di un terzo partito. Per dire: una maggioranza relativa di repubblicani (41%) manifesta due opinioni che sembrano contradittorie: vuole Trump a capo del GOP e, allo stesso tempo, un nuovo partito. D’altra parte, c’è un 28% che vuole un nuovo leader per il GOP e allo stesso tempo un nuovo partito. In entrambi i casi, per farne che cosa, dell’invocata nuova creatura? 

L’ipotesi più probabile è che i due desideri siano indipendenti l’uno dall’altro, e che il third major party appaia ai più come un miraggio favoloso, separato dalla vita reale.

Categorie:partiti

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