Short Cuts America: il blog di Arnaldo Testi

Politica e storia degli Stati Uniti

Quanta influenza devono avere i genitori su quello che viene insegnato a scuola? Sondaggio!

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Il recente sondaggio Washington Post-ABC News, non positivo per l’amministrazione Biden e per le prospettive elettorali dei democratici, ha indagato anche sulla questione del ruolo dei genitori e del pubblico nel decidere quello che viene insegnato a scuola, nelle scuole medie e superiori. La questione è delicatissima ed è stata al centro della recente campagna elettorale per governatore della Virginia, vinta a sorpresa dai repubblicani. L’opinione prevalente in ogni area politica coincide con quella dal candidato repubblicano risultato vincitore, Glenn Youngkin, ed è che quel ruolo deve essere abbastanza o molto grande. Ciò vale per l’81% di tutti gli americani, per il 92% dei repubblicani ma anche per l’81% degli indipendenti e il 72% dei democratici.

Non sono risultati sorprendenti, tutto il sistema è costruito così e tutta la storia lo conferma. Il governo dei distretti scolastici è stato storicamente una dei nodi dell’auto-governo della società americana, grazie a consigli scolastici con ampi poteri e spessissimo eletti dall’elettorato generale. E le “guerre sulla scuola” (e sull’insegnamento nella scuola) sono una tradizione che nasce con il sistema e dura dall’Ottocento. Non è stato saggio il candidato governatore sconfitto, il democratico Terry McAuliffe, a venirsene fuori con un’affermazione che, isolata dal contesto ma non manipolata, suona così: “Non penso che i genitori dovrebbero dire alle scuole ciò che devono insegnare”.

Sorprendente è semmai un altro fatto, e cioè che 7 americani su 10 dicano che va bene insegnare “come la storia del razzismo condizioni l’America di oggi”. Anche questa questione è stata molto agitata durante le elezioni in Virginia, riassunta spesso sotto l’etichetta della legittimità o meno della Critical Race Theory (CRT), un’etichetta di cui si sono appropriati i conservatori per spaventare grandi e piccini. Come prevedibile qui la divaricazione partisan è importante, con 9 democratici su 10 (e 7 indipendenti su 10) del tutto favorevoli – e 6 repubblicani su 10 contrari. Restano quei 4 repubblicani su 10 che sono comunque favorevoli.

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