E’ ovvio che la guerra anti-fascista l’hanno vinta “anche” i sovietici (in particolare in Europa), e con milioni di morti civili e militari, e che il dio della storia li benedica. Dopodiché considerare un elementare dato esistenziale, e cioè che molti europei, nostri concittadini, hanno avuto la sfiga di essere liberati direttamente dall’Armata Rossa e di averne patito le conseguenze per quarant’anni, e magari se la son legata al dito – be’, questo è un esercizio di empatia che dovremmo poter fare. Inoltre, dato il tono di certe discussioni di questi giorni, è paradossale dover ricordare che la guerra anti-fascista (che fu guerra mondiale) è stata vinta “anche” dagli anglo-americani, e che siamo stati liberati “anche” da loro, e che buon per noi che sia capitato direttamente a noi (altro dato esistenziale elementare: meglio di qua che di là, malgrado tutto, come disse Berlinguer).
Sono due esperienze di vita, l’esperienza di due Europe, non faccende teoriche. Si può discutere in termini analitici, da studiosi e osservatori, o ahimé da politici con una causa, se equiparare o no, se il concetto di totalitarismo le copra entrambe, se il comunismo si possa ridurre allo stalinismo, se il gulag sia diverso dal lager e in che modo e misura; si può discutere se la guerra sia cominciata nel 1939 a causa di Molotov-Ribbentrop, e non nel 1938 a Monaco, o nel 1936 in Spagna, nel 1935 con l’invasione italiana dell’ Etiopia, nel 1931 con l’invasione giapponese della Manchuria, a Versailles nel 1919. Per tante altre persone si tratta più semplicemente di dire che i due tipi di regime del loro non lontano passato, quello venuto prima e quello venuto dopo, tragicamente subito dopo, senza un attimo di respiro (in entrambi i casi anche per responsabilità di parecchi loro connazionali, non solo degli occupanti) – erano entrambi regimi di merda.
Sono nato esattamente con la Guerra fredda, nel 1947, fossi nato altrove mi sarei puppato un Honecker o un Ceauşescu fin oltre la mezz’età – e con me tutti quelli con l’età giusta. (Dico così, “puppato”, ma senza dubbio alcuni di noi saremmo diventati followers o enablers di un Honecker o Ceauşescu, e quindi per qualche tempo almeno appagati, felici.)
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