Rileggendo il dibattito fra Hillary Clinton e Bernie Sanders a Brooklyn dell’altro giorno, ho trovato un punto che mi era sfuggito la prima volta, ma che ora mi ha colpito. Magari è un dettaglio, è marginale, vedete un po’ voi, ma a me sembra di no. Riporto l’intera citazione che mi fa problema, una osservazione di Sanders sul passato e sul futuro, per lui, di questa stagione di vittorie e sconfitte alle primarie.
“Guarda, riconosco una cosa assolutamente vera. Secretary Clinton ci ha dato una bella batosta nel Deep South. Niente da dire. Ci hanno fatto fuori laggiù. Questa è la parte più conservatrice di questo grande paese. E’ un fatto. Ma sai la novità? Ora siamo fuori dal Deep South. E stiamo risalendo. Siamo arrivati fin qui. E andiamo in California.”
C’è qualcosa di curioso nel modo in cui Bernie archivia e un po’ quasi deride i risultati delle primarie nel Profondo Sud. Che sarà “la parte più conservatrice” degli Stati Uniti, ma è anche quella dove Hillary ha vinto e lui è stato battuto grazie al voto dei moltissimi afro-americani che vi abitano. Sta dicendo, Bernie, che gli elettori neri meridionali sono conservatori come tutti laggiù, e che a lui non interessano? Oppure li sta ignorando, dimentica la loro esistenza (e la loro storia – no, siamo seri, qui vado in overinterpretation)? E ripete, senza pensarci troppo, un vecchio stereotipo della retorica progressista nordista bianca?
Quando parla in automatico, capita anche a lui quello che i neri riassumono nell’espressione, “White folks don’t get it”? I bianchi proprio non ce la fanno a capire, al volo, di primo acchito. Bisogna spiegargli tutto.
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