
L’ospite francese: Dominique Strauss-Kahn, New York City, 2011
Si chiama perp walk ovvero la passeggiata del perpetratore (dell’arrestato si dovrebbe dire in verità, o del sospettato, perché non c’è ancora alcun condannato, ma qui parliamo di slang da poliziotti o cronisti). Si chiama perp walk ed esiste negli Stati Uniti almeno dacché esistono le macchine fotografiche veloci e leggere, cioè dacché esistono i fotoreporter di fronte ai quali le autorità di polizia possano esibire la preda in manette e se stesse gongolanti di soddisfazione. Naturalmente al giorno d’oggi domina la televisione. Se toccherà anche a Donald Trump, quando si consegnerà al District Attorney di Manhattan la settimana prossima, non è chiaro, sembra di no (magari lui lo vorrebbe, chissà).
Il perp walk deriva dalla ovvia necessità pratica di trasferire le persone arrestate da un luogo all’altro (dalla stazione di polizia o dal carcere al tribunale, o viceversa) e dalla decisione di farlo in pubblico, in presenza della stampa, anzi avendo avvisato in precedenza la stampa sul dove e il come e il quando. Criticato come una forma di umiliazione dell’imputato, di violazione della privacy e della presunzione d’innocenza, è invece difeso in nome della trasparenza del sistema giudiziario. In generale i tribunali lo consentono purché limitato alle volte in cui il traferimento pubblico è strettamente necessario – un giudizio che tuttavia è lasciato alla discrezione dei prosecutors.
All’inizio il trattamento era riservato ai delinquenti comuni, anonimi e un po’ proletari; era anche un modo per ammonire le lower classes che i delitti si pagano, e per tranquillizzare i borghesi che un cattivo soggetto è stato messo sotto chiave. Poi sono venuti i boss del crimine organizzato e del traffico di droga, tipi riconoscibili dal largo pubblico, celebri e che davano celebrità. E infine le celebrities vere e proprie, del mondo dello spettacolo e della finanza, e qui c’era da leccarsi i baffi per inquirenti in carriera. A New York, per esempio, il perp walk divenne popolare negli anni 1980s, incoraggiato dal U.S. Attorney Rudolph Giuliani quando dava la caccia ai criminali white-collar, sapendo che per loro, che tenevano molto a cose come decoro e dignità, la pubblica esibizione sarebbe già stata una condanna prima della condanna (mentre cosa gliene può importare a un proletario, immagino che a questo punto pensasse Rudi).

Perp walk storico: il gangster Alvin Karpis con J.Edgar Hoover, St.Paul, Minnesota, 1936

Perp walk fatale: Lee Oswald assassinato, Dallas, 1963

Perp walk divertito: il serial killer David “Son of Sam” Berkowitz, New York City, 1977

Perp walk protetto: Timothy McVeigh, Oklahoma City bomber, Denver, Colorado, 1997

Perp walk elegantone: John Gotti, New York City, 1990

Celebrity perp walk: Johnny Depp, New York City, 1994

Celebrity perp walk: Russell Crowe, New York City, 2005

Finanzieri di malaffare: Martin Shkreli, New York City, 2015

L’allegro sex-addicted: Harvey Weinstein, New York City, 2018
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- Perché il 25 aprile non è il Quattro luglio o il 14 luglio? Due risposte elementari.
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