Short Cuts America: il blog di Arnaldo Testi

Politica e storia degli Stati Uniti

Che cosa s’è veramente detto a Propaganda Live

1600x900_1615218970195_2021.03.08 - No Women No Panel

Non avendo visto, sono andato a vedere, e ho visto e ascoltato.

Allora, qualunque cosa si pensi di Propaganda Live (a me, di pelle, non sta particolarmente simpatica), Diego Bianchi non ha detto così, di brutto, “Scegliamo le persone per storia e competenza, non per il sesso”. Questa è solo la sintesi brutale che gli viene attribuita dai media, brutale e anche ambigua, a pensarci bene, se uno avesse in testa solo quella roba lì. Ha detto invece cose un po’ più complicate, che ai più (e ai media) sembreranno uguali ma la cui differenza, ne sono sicuro, non sarà sfuggita agli happy few più raffinati. 

Diego Bianchi ha detto:

…la cosa strana, incredibile, assurda della quale forse si sarà accorta la stessa Rula Jebreal è che noi siamo una trasmissione un po’ particolare, qua noi abbiamo questo premio… questo Diversity Award, l’abbiamo vinto quest’anno… è proprio un premio che dice che questa trasmissione qua è la più figa di tutte (applausi) nel rappresentare tutte le diversità di genere, di etnia, di lingua, di cultura, di età, di provenienza… ed è il racconto che noi cerchiamo di fare da otto anni…

…il limite della rappresentanza femminile lo conosciamo, lo percepiamo, cerchiamo di lavorarci, ci stiamo lavorando negli anni… ecco, un po’ la forma mentis nostra, di noi maschi che abbiamo dato alla luce, eh, questo programma, forse è quella di uomini del Novecento un po’ rigidi su certe cose, per cui ci viene istintivamente l’idea di chiamare una donna o un uomo perché competenti, cioè la prima cosa che ci viene in mente di fare è chiamiamo quella persona perché è la migliore per parlare di quella cosa e non ci pensiamo subito al sesso… la sensibilità cresciuta giustamente negli anni porta a fare altri ragionamenti e qualche volta forse avremo anche scelto delle donne perché donne e non perché forse le più brave a parlare di determinati argomenti… 

Cioè, insomma, si capisce che c’è conflitto interiore e, come dire, lavorìo politico su di sé, non proprio la cristallina arroganza maschile della sintesi giornalistica. C’è sorpresa (ma come, proprio a noi) e c’è un certo dolore virilmente contenuto, bogartiano direi (“Of all the joints in all the towns in all the world, she walks into mine”). C’è un obliquo riconoscimento del peccato e c’è la confessione della difficoltà della redenzione. C’è bromance e c’è invidia e imitazione della potenza creatrice femminile (“dare alla luce”). C’è desiderio di essere migliori e c’è il tentativo di trovar scuse e ciurlare nel manico (la competenza… ah, l’istinto, signora mia…). 

I maschi di una volta (loro e tutti noi), quelli con le abitudini e gli istinti di una volta, quelli con la giusta passione per la competenza prima di tutto, forse potrebbero trovare stimolo al miglioramento di sé convincendosi di una semplice ancorché seccante convinzione. E cioè che al giorno d’oggi, con la tutta la storia che abbiamo alle spalle e tutte le storie che abbiamo d’intorno, continuare a pensare e comportarsi da “uomini del Novecento un po’ rigidi su queste cose” – è anche comprensibile ma è proprio da incompetenti.

Categorie:Veramente detto

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