Anche quando avevano le porte spalancate agli immigrati, fra l’Ottocento e il primo quarto del Novecento, gli Stati Uniti hanno avuto i loro movimenti xenofobi, restrizionisti, nativisti. Movimenti a lungo minoritari, ma insomma ben presenti, forse inevitabili in una “nazione di immigrati” in costante ricambio di popolazione. Le ragioni proposte per chiudere le frontiere e tener fuori i migranti più recenti erano quelle solite di sempre – come è evidente da questa gallery di immagini del tempo.
Dunque, perché non vogliamo i nuovi immigrati?
Perché l’America è nostra, dobbiamo temere le influenze straniere (1850)
Perché rubano le elezioni, corrompono la politica, sono ubriaconi – irlandesi e tedeschi (1850)
Perché ci portano via il lavoro – i cinesi (1870)
Perché ci portano via il lavoro – anche gli europei (1888)
Perché appartengono a una fede aliena, pericolosa – cattolica (1890)
Perché minacciano le nostre donne – il terrore giallo (1899)
Perché sono un pericolo per le nostre idee e istituzioni (1903)
Perché sono delinquenti, mafiosi, socialisti e anarchici di pistola e coltello (1903)
Ci vuole un muro (1916)
Perché l’America è nostra – Ku Klux Klan (1920)
- Il mio incontro mancato con Mother Courage, il primo ristorante femminista d’America (dicembre 1977)
- La “border zone” negli Stati Uniti: una linea di confine larga cento miglia?
Categorie:Americanismo, Immigrazione
Tag:frontiere, immigrati, Ku Klux Klan, nativismo, restrizionismo, xenofobia