Short Cuts America: il blog di Arnaldo Testi

Politica e storia degli Stati Uniti

La privacy e le nuove tecnologie (1928)

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Le intercettazioni telefoniche – questa novità

Roy Olmstead era il re dei bootlegger di Seattle, condannato per contrabbando di alcolici durante il proibizionismo. Le prove decisive erano state raccolte dagli agenti federali con intercettazioni telefoniche. Ma queste prove non avevano valore, dissero i suoi avvocati – perché ottenute illegalmente, cioè senza un mandato del giudice. Erano in violazione del Quarto emendamento della Costituzione, che protegge i cittadini contro “perquisizioni e sequestri ingiustificati” da parte del governo. Gli agenti, in verità, a procurarsi un mandato non ci avevano neanche pensato. Il Quarto emendamento protegge contro perquisizioni nelle case e sequestri di carte e beni – e loro non erano fisicamente entrati in nessun luogo né si erano appropriati di cose materiali. Avevano solo origliato da lontano sulle linee telefoniche. Le intercettazioni, naturalmente, erano una novità.

Il diritto alla privacy – questa novità

Il caso era complicato – e raggiunse la Corte suprema. Nel 1928, con la sentenza Olmstead v. United States, la Corte diede ragione alla polizia e ai giudici dei tribunali inferiori, e confermò la condanna di Olmstead. Lo fece a stretta maggioranza, 5 giudici contro 4, in presenza di una dissenting opinion molto forte del giudice Brandeis. Louis Brandeis era un brillante giurista e avvocato, figlio di immigrati ebrei praghesi, che nel 1890 aveva scritto un articolo sulla Harvard Law Review in cui di fatto inventava l’idea moderna di diritto alla privacy – un vero e proprio diritto dell’individuo “a essere lasciato in pace” dalle autorità pubbliche e dalle agenzie di intrusione private. Proprio le novità tecnologiche del tempo avevano provocato le sue riflessioni: l’invadenza della stampa popolare, le rubriche di gossip, le fotografie istantanee pubblicate dal giornalismo pettegolo, possono essere peggiori di aggressioni fisiche.

Il Quarto emendamento – ieri e oggi

Nel 1916 Brandeis era stato nominato alla Corte suprema dal presidente Wilson. La sua dissenting opinion del 1928 legava direttamente il diritto alla privacy al Quarto emendamento, al Bill of Rights del 1791 e quindi al verbo costituzionale. Alla fine del Settecento, scrive, la forza e la violenza fisica erano gli unici modi che il governo aveva per entrare nella santità della casa e della sfera privata degli individui. E quindi erano state la forza e la violenza fisica a essere regolate dalla Costituzione. Ma i tempi sono cambiati, e mettono a disposizione strumenti più subdoli e potenti di “spionaggio” – che non si fermeranno alle intercettazioni. Con un tocco di fantasia distopica, Brandeis prevede che “un giorno potrebbero esserci mezzi con cui il governo, senza rimuovere carte da cassetti segreti, sarà in grado di riprodurle in tribunale e di rivelare a una giuria gli aspetti più intimi della vita domestica”.

Corrispondenza postale – e messaggi telefonici

Cinquant’anni fa, dice Brandeis, la Corte ha stabilito che il governo non può aprire la corrispondenza postale. Bene, che differenza c’è fra una lettera e un messaggio telefonico? Nessuna. Anzi – e d’ora in poi conviene leggere direttamente la sua prosa. “Il danno che deriva dall’invasione della privacy del telefono è molto maggiore di quello derivante dalla manomissione della posta. Quando si intercetta una linea telefonica, si invade la privacy delle persone a entrambi i capi della linea, e si possono ascoltare tutte le loro conversazioni su qualunque argomento, compresi quelli che, ancorché legittimi, sono confidenziali e privilegiati. Inoltre, l’intercettazione del telefono di un individuo implica l’intercettazione del telefono di chiunque egli chiami o da cui sia chiamato. Come mezzi di spionaggio, i mandati generali di perquisizione sono degli strumenti di tirannia e oppressione ben miseri – se paragonati alle intercettazioni”.

The right to be let alone – il più onnicomprensivo dei diritti

Brandeis vola alto. “La protezione garantita [dal Bill of Rights] ha una portata molto più ampia. I padri costituenti intendevano salvaguardare le condizioni favorevoli al perseguimento della felicità. Erano consapevoli del significato della natura spirituale, dei sentimenti e dell’intelletto dell’uomo. Sapevano che le cose nateriali sono solo una parte delle pene, dei piaceri e delle soddisfazioni della vita. Degli americani, essi volevano proteggere le convinzioni, i pensieri, le emozioni, le sensazioni. Attribuirono quindi loro, contro il governo, il diritto di essere lasciati in pace [the right to be let alone] – il più onnicomprensivo dei diritti, e quello più apprezzato dagli uomini civilizzati. Per proteggere quel diritto, qualunque intrusione ingiustificata del governo nella privacy dell’individuo, qualunque sia il mezzo impiegato, deve essere considerata una violazione del Quarto emendamento”.

Le migliori intenzioni – sono le peggiori

E conclude con conclusioni politiche fulminanti. “E’ irrilevante dove sia stata fatta la connessione fisica con i cavi telefonici che portano alle dimore degli imputati. E’ anche irrilevante che l’intrusione sia di aiuto alla legge. L’esperienza insegna che dobbiamo stare in guardia e difendere la libertà soprattutto quando gli scopi del governo sono buoni. Gli uomini nati liberi sono per natura attenti a respingere gli attacchi alla libertà da parte di governanti malvagi. I maggiori pericoli per la libertà si annidano invece negli abusi insidiosi di uomi zelanti, in buona fede e mal consigliati. […] Se il governo diventa un criminale, produce disprezzo per la legge; invita ogni uomo a farsi legge da sé; invita all’anarchia. Dichiarare che, nell’amministrazione della giustizia penale, il fine giustifica i mezzi – dichiarare che il governo può commettere crimini per assicurare la condanna di un criminale – avrebbe conseguenze terribili. Contro questa dottrina perniciosa la Corte dovrebbe schierarsi con risolutezza.”

Titoli di coda

wiretapRoy Olmstead si fece quattro anni di carcere. Ottenne poi da Roosevelt il full presidential pardon e il riconoscimento dei suoi diritti costituzionali violati. La logica della sentenza del 1928 aveva infatti cominciato a scricchiolare. E’ stata infine rovesciata dalla Corte suprema in Katz v. United States (1967), con cui si riconosce la protezione del Quarto emendamento a tutte le aree dove una persona abbia una “ragionevole aspettativa di privacy”. I commentatori ritengono che la nuova dottrina sia basata sulla dissenting opinion di Brandeis di quarant’anni prima. Chi ne ha voglia può leggerla nell’originale inglese, più elegante della mia traduzione italiana.

Categorie:costituzione, Cultura politica, sistema giudiziario

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  1. Il Datagate e l'opinione pubblica americana / theriskyshift.com

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