Short Cuts America: il blog di Arnaldo Testi

Politica e storia degli Stati Uniti

Plunkitt sulla necessità dei soldi in politica

politician-the-brains-thomasnastUn’altra delle riflessioni dell’ex-senatore George Washington Plunkitt, il filosofo di Tammany Hall, pronunciate dalla sua tribuna – il chiostro di lustrascarpe del tribunale di contea di New York. Tratta da Plunkitt di Tammany Hall (1905; ETS 2010).

Sull’uso del denaro in politica

La gang dei riformatori non fa che inveire contro i candidati e i funzionari pubblici che tirano fuori dei soldi per le campagne elettorali, e contro le corporations che ci mettono la loro parte. Già che ci sono potrebbero inveire anche contro i contributi alle chiese. Una organizzazione politica ha bisogno di soldi per sopravvivere, proprio come una chiesa, e chi ha più diritto di tirarli fuori se non quegli uomini che poi se ne avvantaggiano? Prendete, per esempio, una grande organizzazione politica come Tammany Hall. Fa lavoro missionario come una chiesa, ha un sacco di spese, e deve essere sostenuta dai fedeli. Se una corporation manda un assegno per aiutare le buone azioni di Tammany, perché non dovremmo accettarlo come qualunque altra associazione missionaria? Naturalmente può darsi che venga il giorno in cui rifiuteremo il denaro dei ricchi perché infetto, ma quel giorno non era ancora arrivato quando sono uscito da Tammany Hall questa mattina.

Non molto tempo fa, alcuni giornali hanno dato in escandescenze perché il deputato statale della mia circoscrizione ha detto di aver sborsato 500 dollari quando è stato nominato candidato l’anno scorso. Tutti i politici della città hanno riso dietro quei giornali. Penso che persino [i riformatori] non ignorano che i candidati di entrambi i partiti devono contribuire alle spese per la campagna elettorale. Le somme che pagano dipendono dal loro stipendio e dalla durata del loro mandato, se eletti. Persino i candidati alla Corte Suprema devono adeguarsi. Un giudice della Corte Suprema nella contea di New York guadagna 17.500 dollari l’anno, e, quando è nominato per quella carica, è logico che aiuti la causa versando un anno di stipendio. Perché no? Ha di fronte a sé quattordici anni per godersi quel posto, e ci sarebbero diecimila altri avvocati disposti a sborsare il doppio per essere nei suoi panni. Non sto dicendo che vendiamo le candidature. E’ una cosa completamente diversa. Non c’è un’asta, non si fanno offerte. L’uomo viene scelto e in qualche modo arriva da solo a capire che cosa ci si aspetta da lui in termini di contributi, e lui salda il conto – tutto per dimostrare gratitudine all’organizzazione che gli ha fatto questo onore, chiaro?

I funzionari pubblici sarebbero degli ingrati se non contribuissero all’organizzazione che li ha messi a posto. Non c’è bisogno che siano tassati. Sarebbe illegale. Ma sanno bene che cosa ci si aspetta da loro, e se per caso se ne dimenticano ci sono dei modi educati e cortesi di ricordarglielo. Dan Donegan, che era il tesoriere della Tammany Society e raccoglieva i contributi dei funzionari riconoscenti, aveva un modo molto simpatico di rinfrescargli la memoria. Se qualcuno dimenticava i suoi doveri verso l’organizzazione che aveva fatto la sua fortuna, Dan andava a trovarlo, sorrideva dolce dolce e diceva: “Negli ultimi tempi non ti si è visto spesso alla Hall, vero?” Se il tizio non rispondeva e cercava di svicolare, Dan diceva: “Certo che il tempo si è messo al freddo”. Poi aveva un attacco di brividi e se ne andava. Che cosa potrebbe esserci di più educato e, allo stesso tempo, di più preciso? Niente violenza, niente minacce – solo qualche brivido, che può venire a chiunque anche d’estate.

Alcuni dicono di non capire dove vanno a finire tutti i soldi raccolti per le campagne elettorali. Lo capirebbero alla svelta se fossero leader di circoscrizione. Non ce n’è mai abbastanza di soldi, neanche la metà. Oltre alle spese per le manifestazioni, le bande musicali, e altre cose del genere, c’è da pagare il grosso conto degli attivisti che portano gli elettori alle urne. Questi attivisti sono in genere uomini che vogliono servire il paese [e cercano] di rendersi utili aggiornando gli elenchi dei nostri elettori e assicurandosi che vadano ai seggi e votino nel modo giusto. Alcuni di questi meritori cittadini devono guadagnare abbastanza in queste occasioni per mantenersi il resto dell’anno. Non è giusto che prendano una fetta dei soldi per la campagna elettorale?

Non scordate che nella contea di New York ci sono trentasei circoscrizioni assembleari, e trentasei leader di circoscrizione che devono attingere alle dispense di Tammany per tenere alto il patriottismo di diecimila attivisti, e allora non vi sorprenderà che la richiesta di avere di più e ancora di più salga da ogni organizzazione di circoscrizione ora e per sempre – di più. E così sia.

Categorie:campagna elettorale, Elezioni, partiti

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