Intervista video del 29 settembre 2020 (qui) pubblicata su America Anno Zero, rubrica editoriale de La Nostra città futura (Fondazione Giangiacomo Feltrinelli), dedicata alle elezioni statunitensi.
Secondo alcuni scienziati politici, la democrazia è quel sistema politico che consentirebbe un passaggio “pacifico” del potere, regolandone i tempi e le modalità. Eppure, il dibattito politico sul voto nelle elezioni USA sembra andare in tutt’altra direzione. Da una parte, il Presidente uscente e candidato repubblicano Donald J. Trump, dichiara di non volersi impegnare ad una transizione pacifica dopo l’election day, visto il sospetto di frodi dovute a voto per corrispondenza; d’altra parte, il Pentagono ha chiarito che in caso di dispute elettorali, l’esercito non interverrà. Queste posizioni, per molti aspetti paradossali, possono aiutarci a comprendere quanto rilevante sia diventato il dibattito sulle regole elettoraliall’interno della democrazia statunitense, al punto da mettere in dubbio uno delle funzioni fondamentali della democrazia, la transizione pacifica.
Non si tratta di un dibattito inedito: molti ricorderanno le parole spese dopo le elezioni 2016, circa il fatto che la candidata democratica, Hillary Clinton, avesse raccolto un numero maggiore di voti ma che il collegio elettorale degli Stati Uniti, basato sul sistema dei “grandi elettori”, avesse premiato Trump che era riuscito a vincere in un numero maggiore di Stati. Prima ancora, nel contesto delle elezioni USA del 2000, il candidato democratico Al Goreaveva chiesto il riconteggio manuale dei voti nello stato della Florida, visto lo scarso margine di vantaggio del rivale, George W. Bush. Le elezioni americane, insomma, non sembrano pacifiche come in teoria dovrebbero essere.
Per capire perché questo avvenga, ne parliamo con il Professor Arnaldo Testi dell’Università di Pisa. Tre i nodi cruciali da sciogliere. In primo luogo, perché le regole sul voto negli USA siano in buona sostanza “semi-settecentesche”, conducendo a paradossi come quelli che abbiamo indicato. In secondo luogo, cosa si intenda per “voto per posta” e perché stia diventando una questione centrale nelle elezioni 2020. Per finire, perché le modalità di voto hanno conseguenze “sostanziali” sulla democrazia USA? In che modo queste regole potrebbe condizionare il risultato delle elezioni USA 2020?
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