Riflessioni di un pomeriggio piovoso italiano passato a guardare le chiacchiere mattutine americane dei talk show politici domenicali. Quando c’è tutto un trasmigrare di ospiti da una trasmissione all’altra, da un canale televisivo all’altro (e anch’io salto di qui e di là), politicos e pundits e talking heads invitati a discutere i fatti del giorno, della settimana scorsa, della prossima.
Gun control
Nella Naval Air Station di Pensacola, Florida, un ufficiale saudita che seguiva un corso di addestramento ha ucciso tre commilitoni ed è stato a sua volta ucciso. Che sia saudita è un probabile grattacapo di natura internazionale, che circolasse armato è un paradosso domestico. Un ufficiale dice infatti che lì dentro le armi sono vietate. Poi, come si vede, i fattacci succedono lo stesso, ma è davvero paradossale che le basi militari siano uno dei pochi luoghi del paese in cui non sia consentito portare armi (un altro luogo, come venne fuori nel 2016, sono i congressi del partito repubblicano). Insomma, il mondo alla rovescia. The world upside-down. Nelle basi militari, gun control. Fuori, weapons galore.
Impeachment
“We’re going to do everything to kill it, stop it, slow it down, whatever we can”. Così disse nell’ottobre 2010 il congressman repubblicano John Boehner, di lì a poco nuovo speaker della Camera appena conquistata, a proposito dell’agenda politica del presidente Obama. “We’re gonna go in there and impeach the motherfucker”. Così disse nel gennaio 2019, appena entrata alla Camera, la congresswoman democratica Rashida Tlaib, a proposito del presidente Trump. A giudicare dalle facce che si vedono in giro, mi sa che i repubblicani, alla fine della storia, saranno stati più furbi, più bravi, più freddi, più efficaci nel perseguire e realizzare i loro scopi. Più bravi dei democratici, voglio dire.
Odio
Che moltissimi democratici siano consumati dall’odio verso il presidente Trump – è un argomento che Trump e i repubblicani possono usare con grande agio, perché è una verità banale, ne parlano tutti, è evidente all’universo mondo, ai loro elettori e anche agli elettori democratici, che in effetti amano odiare il presidente Trump e lo dimostrano (tutti e tutte tranne, come ben si sa, Nancy Pelosi). D’altra parte, trattasi di tit for tat: l’odio è stato il sentimento dominante dei repubblicani, elettori e leader, nei confronti del presidente Obama (pari solo all’odio anti-Obama della sinistra militante).
Santa Nancy martire
Nancy Pelosi, che era assai riluttante ad avviare l’impeachment, se ne sta assumendo tutta la responsabilità politica e organizzativa. C’è poco da fare, a questo punto si sta giocando tutta la sua autorevolezza. Forse vuole anche fare da parafulmine, da vera leader che ha a cuore il bene della truppa? Così che alle prossime elezioni congressuali, da qui a un anno, l’attenzione e i giudizi negativi per il fallimento dell’impresa siano tutti su di lei e sulla sua leadership, e non sui candidati del partito, soprattutto alla Camera?
Ok boomer
Il numero dei pretendenti alla nomination democratica si riduce, abbandoni eccellenti e performance poverissime rischiano di far sì che al prossimo dibattito televisivo non ci sia alcun candidato nero. Se si riduce il numero è banale che si riducano anche certe diversità sociali, alla fine ne resterà uno solo o una sola – che dovrà rappresentare tutte e tutti. Se riusciranno a far fuori anche Pete Buttagieg, anche le differenze generazionali e di preferenza sessuale scompariranno e a vedersela fra loro, dopo l’anomalia Obama, ritorneranno i baby boomer bianchi eterosessuali. Ancora una volta, direi per l’ultima volta, l’ultima botta di adrenalina.
Big Pharma
Gli spot pubblicitari che affollano questi talk show televisivi della domenica mattina danno l’impressione che Big Pharma ne sia il finanziatore quasi esclusivo. E’ un trionfo di medicinali generici e specifici, di studi medici, di istituti per la ricerca su questo e quello, di case di cura e ville serene per senior citizens (belli in forma ma pieni di acciacchi), di attraenti proposte di assicurazioni sanitarie private e di piani integrativi della pubblica Medicare. I numeri di telefono toll-free a cui rivolgersi sono ripetuti una, due, tre volte a voce sempre più alta. La Cnn mi ha particolarmente colpito. Sembra chiaro che, almeno in queste ore, si rivolga a un pubblico di una certa età – in effetti sì, di boomer proprio come me.
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