Short Cuts America: il blog di Arnaldo Testi

Politica e storia degli Stati Uniti

Monumenti americani. Una meditabonda “Reclining Liberty” va a Washington

“Reclining Liberty” installata al MoCA Arlington, agosto 2023 (non rimossa, eh)

E così Reclining Liberty, una riproduzione (in piccolo) della Statua della libertà in una posizione ispirata alle statue del Buddha sdraiato su un fianco, è arrivata a Washington. Per essere più precisi, è arrivata al Museum of Contemporary Art (MoCA) di Arlington, la località della Virginia che dell’area metropolitana di Washington è parte integrante, e ci resterà fino alla fine di luglio del 2024. La sua inaugurazione, sabato scorso 5 agosto 2023, è stata celebrata con un community picnic, con musica e street food, giochi e pastelli per disegnare. 

Una Reclining Liberty come se fosse un reclining Buddha in contemplazione della via del nirvana? Una Statua della libertà che chiede di contemplare lo stato di salute degli ideali che rappresenta, e forse di discutere non solo di quegli ideali ma anche della postura del paese nel suo complesso, meno alto e altezzoso e irradiante di un tempo, più bisognoso di meditare su se stesso? E quindi, in fin dei conti, un altro tentativo ancora, fra i tanti di questi ultimi anni e decenni, di riflettere sul ruolo dei monumenti in una società e in un mondo in cambiamento? Proprio così, dicono i curatori del MoCA

La statua si trova nel cuore del panorama monumentale della capitale del paese, vicino al National Cemetery, al monumento al milite ignoto, all’Iwo Jima Memorial, con un affaccio diretto oltre il Potomac River sul National Mall con il Lincoln Memorial e il Washington Monument e tutto il resto. E ciò, dicono, invita a ” nuove significative interazioni con diverse comunità, e contribuisce al riesame locale e nazionale del ruolo dei monumenti. La loro storia, come funzionano nello spazio pubblico, come sono cambiati, il loro impatto nella società”. La collocazione non dentro al museo ma nel prato antistante, a disposizione di chi voglia toccarla o sedercisi sopra, sottolinea il carattere aperto dell’invito. “[Questo] lavoro abbassa la Statua della libertà al livello degli occhi (e a portata di mano) del pubblico. La sua giocosità e accessibilità suggeriscono che gli ideali di libertà rappresentati dalla Statua sono attivi, tangibili, in evoluzione e devono essere presi sul serio, dibattuti e difesi”.

Il suo autore, lo scultore trentottenne Zaq Landsberg, ha espresso sentimenti simili. Vuole interrogare i molteplici significati della celebre figura simbolica, libertà, immigrazione, patriottismo. Anche per questo è bene che la statua sia capace di interagire con tutti i visitatori. “Ci sono gli strati di resina, il rame, la patina, ma davvero l’ultimo strato è fatto dei bambini che ci si arrampicano… E poi c’è questa cosa qui, è a terra, non ha un piedistallo, non c’è biglietto d’ingresso, non ci sono cordoni di velluto”. Anche per questo è un monumento orizzontale, non verticale, dice in una vena un po’ più darkmeno giocosa. “Gli Stati Uniti saranno per sempre una entità eretta, in piedi? O c’è alla fine il declino e la caduta? O c’è un nuovo stadio del paese che trascenderà del tutto quel simbolo? Dopo gli eventi del 2020, e la crisi di quasi tutte le istituzioni americane, questa domanda non è solo teorica”.

Molte opere di Landsberg fanno i conti con la storia americana e la sua problematica memoria pubblica. Una delle più note è un Cristoforo Colombo del 2019, prodotto nell’ambito del progetto Race and Revolution: Reimagining Monuments a Brooklyn. Si tratta di una replica della statua che sta in cima alla colonna di Columbus Circle a Manhattan. Dice lo scultore: “Ci sono buone ragioni per rimuovere qualsiasi venerazione di Colombo per via delle atrocità che ha inflitto, ma ci sono anche buone ragioni per tenere la statua al suo posto, per via degli stretti legami che ha con la comunità immigrata italiana, che è parte della storia delle minoranze a New York City”. La sua risposta al dilemma è salomonica; la replica è infatti in micelio compresso, un eco-materiale biodegradabile destinato non a durare per l’eternità ma a decomporsi lentamente. Il tempo darà soddisfazione a entrambi i punti di vista.

Reclining Liberty, lunga quasi 8 metri, in resina, dipinta in rame ossidato per imitare l’aspetto dell’originale, è stata creata nel 2021. Prima di arrivare a Washington era stata installata nell’area intorno a New York City. Dapprima a Morningside Park a Harlem. Poi nel Liberty State Park in New Jersey, di fronte allo skyline di Manhattan e accanto a uno dei moli da cui partono i ferry per raggiungere la vera Statua della Libertà. Infine per un paio di settimane nel quartiere di Red Hook a Brooklyn. Ovunque era subito diventata un punto di riferimento intorno a cui ritrovarsi, far musica, chiacchierare, pare di capire in un mood festoso, meno dark di quello selettivamente buttato lì dall’autore. Dopo le prime esitazioni, era anche diventata un oggetto su cui farsi dei selfie, oppure da scalare.

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1 risposta

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