
Nella seconda edizione di Common Sense, pubblicata a metà febbraio del 1776, un mese dopo la prima edizione, Tom Paine aggiunge una appendice. L’appendice include una risposta ad alcuni rappresentanti dei Quaccheri che hanno detto alcune cose sugli eventi rivoluzionari in atto in Nord America. Questi Quaccheri criticano i coloni impegnati nella guerra rivoluzionaria in nome di due principi generali. Il primo principio è che prendere le armi è un peccato, non è bene per una questione di coscienza: amiamo la pace. Il secondo principio è che comunque non spetta agli uomini decidere come si è governati: i governi sono affare di Dio, e noi intendiamo vivere una vita pacifica sotto qualunque governo Dio ci doni.
Al secondo principio Paine obietta come si vedrà in un prossimo post. Al primo principio obietta così: se siete davvero contro l’uso delle armi, perché lo venite a dire a noi che siamo gli aggrediti, che siamo costretti a difenderci? Ditelo piuttoto ai britannici, che sono gli aggressori, che per primi ci hanno mosso guerra. Questa che segue è una pagina ritagliata dalla sua argomentazione, in una traduzione che è mia per mancanza di meglio (in calce c’è anche il testo originale).
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L’amore e il desiderio di pace non sono limitati al Quaccherismo, sono piuttosto il desiderio naturale, non solo religioso, di tutte le denominazioni di uomini. E da questo punto di vista, in quanto uomini che cercano di stabilire una nostra Costituzione Indipendente, superiamo tutti gli altri in speranza e in progettualità. Il nostro progetto è la pace per sempre. Siamo stanchi di contese con la Gran Bretagna, e non riusciamo a vederne la fine se non con una separazione definitiva. Agiamo in modo coerente, perché al fine di realizzare una pace infinita e ininterrotta, accettiamo i mali e i fardelli dell’oggi. Stiamo cercando, e continueremo stabilmente a cercare, di separare e dissolvere un legame che ha già riempito di sangue le nostre terre; e che, se continuerà a esistere, sarà la causa fatale di future disgrazie per entrambi i paesi.
Non combattiamo né per vendetta né per conquista; né per orgoglio né per passione; non insultiamo il mondo con le nostre flotte e i nostri eserciti, non devastiamo il globo per saccheggiarlo. E’ all’ombra dei nostri pergolati che siamo attaccati; è nelle nostre case, nelle nostre terre, che si commette violenza contro di noi. Consideriamo i nostri nemici alla stregua di briganti di strada e ladri d’appartamento, e non trovando difesa nella legge civile siamo costretti a punirli con la legge militare, e ad applicare la spada laddove prima di ora si applicava la cavezza. […]
O voi che siete ministri parziali dei vostri stessi sbandierati principi! Se prendere le armi è un peccato, ancora di più deve esserlo andare per primi in guerra, con tutta la differenza che c’è fra un attacco deliberato e l’inevitabile difesa. Per cui, se davvero la predica viene dalla vostra coscienza, e non cercate di strumentalizzare a fini politici la vostra religione, convincete il mondo che è così, proclamando la vostra dottrina ai nostri nemici, visto che anch’essi sono in armi. Dateci prova della vostra sincerità proclamandola davanti a St. James’s, ai comandanti in capo a Boston, agli ammiragli e capitani che stanno praticamente devastando le nostre coste, a tutti i furfanti assassini che agiscono per conto di colui che professate di servire.
Foste di animo onesto […] predichereste il pentimento al vostro re; direste al re i suoi peccati, lo mettereste in guardia contro la rovina eterna. Non sprechereste parziali invettive solo contro i colpiti e gli offesi, ma come ministri fedeli parlereste a voce alta senza risparmiare nessuno. Non dite di essere perseguitati, né cercate di presentarci come gli autori della riprovazione che voi stessi vi siete attirati sulla testa; perché chiamiamo a testimone tutti gli uomini, noi non ci lagnamo di voi perché siete Quaccheri, ma perché pretendete di essere e non siete Quaccheri. Ahimé, sembra proprio dalla particolare tendenza di certe parti della vostra dichiarazione, e da altre parti della vostra condotta, che tutto il peccato si riduca e sia compreso nell’atto di prendere le armi, e solo da parte del popolo.
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The two first pages, (and the whole doth not make four) we give you credit for, and expect the same civility from you, because the love and desire of peace is not confined to Quakerism, it is the natural, as well as the religious wish of all denominations of men. And on this ground, as men laboring to establish an Independent Constitution of our own, do we exceed all others in our hope, end, and aim. Our plan is peace for ever. We are tired of contention with Britain, and can see no real end to it but in a final separation. We act consistently, because for the sake of introducing an endless and uninterrupted peace, do we bear the evils and burdens of the present day. We are endeavoring, and will steadily continue to endeavor, to separate and dissolve a connection which hath already filled our land with blood; and which, while the name of it remains, will be the fatal cause of future mischiefs to both countries.
We fight neither for revenge nor conquest; neither from pride nor passion; we are not insulting the world with our fleets and armies, nor ravaging the globe for plunder. Beneath the shade of our own vines are we attacked; in our own houses, and on our own lands, is the violence committed against us. We view our enemies in the characters of Highwaymen and Housebreakers, and having no defence for ourselves in the civil law; are obliged to punish them by the military one, and apply the sword, in the very case, where you have before now, applied the halter. Perhaps we feel for the ruined and insulted sufferers in all and every part of the continent, and with a degree of tenderness which hath not yet made its way into some of your bosoms. But be ye sure that ye mistake not the cause and ground of your Testimony. Call not coldness of soul, religion; nor put the Bigot in the place of the Christian.
O ye partial ministers of your own acknowledged principles. If the bearing arms be sinful, the first going to war must be more so, by all the difference between wilful attack and unavoidable defence. Wherefore, if ye really preach from conscience, and mean not to make a political hobby-horse of your religion, convince the world thereof, by proclaiming your doctrine to our enemies, for they likewise bear ARMS. Give us proof of your sincerity by publishing it at St. James’s, to the commanders in chief at Boston, to the Admirals and Captains who are practically ravaging our coasts, and to all the murdering miscreants who are acting in authority under HIM whom ye profess to serve.
Had ye the honest soul of Barclay ye would preach repentance to your king; Ye would tell the Royal king his sins, and warn him of eternal ruin. Ye would not spend your partial invectives against the injured and the insulted only, but like faithful ministers, would cry aloud and spare none. Say not that ye are persecuted, neither endeavor to make us the authors of that reproach, which, ye are bringing upon yourselves; for we testify unto all men, that we do not complain against you because ye are Quakers, but because ye pretend to be and are NOT Quakers.
Alas! it seems by the particular tendency of some part of your testimony, and other parts of your conduct, as if all sin was reduced to, and comprehended in the act of bearing arms, and that by the people only.
- Un tocco di faking (correre per la Casa bianca dal carcere)
- Iconoclasti? Non sono iconoclasti, ce l’hanno solo con quelle icone lì
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Fino a qualche giorno fa ero assolutamente convinto di ciò: Russia aggressore, Ucraina aggredita. Bisogna sostenere l’Ucraina ad ogni costo. Oggi qualche dubbio appare. No, non le solite chiacchiere sull’aggressività nascosta della NATO o quelle sulle nefandezze che Zelensky avrebbe compiuto prima del 2022 nel Dombass.
Qui ci stiamo giocando il Pianeta. Tonnellate di inquinanti chimici si riversano nei campi e nel Mar Nero, ormai sterili forse per sempre. Tonnellate di CO2 nell’atmosfera che vagano ormai per tutto il pianeta. Pesci morti ormai anche nell’oceano. 2 centrali atomiche che rischiano di fare la fine di Chernobil.
Forse sono cinico. O altamente realistico. Possono i pur giusti diritti di 45 milioni di ucraini sovrastare l’altrettanto giusto diritto alla salute e alla salubrità di 8 miliardi di persone?
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